Abbiamo esplorato i cinque principi cardine del Lean Thinking: definire il valore, mappare il flusso di valore, fare scorrere il flusso, permettere al cliente di “tirare” e ricercare la perfezione. Tuttavia, l’esperienza pratica e la crescente complessità del mercato rivelano l’importanza cruciale di un sesto principio, spesso definito da chi opera sul campo come un passo indispensabile per una vera trasformazione Lean: l’estensione dei principi Lean alla catena dei fornitori, ovvero lo sviluppo fornitori (Lean Supply Chain).
Oggi, i costi complessivi e i tempi di consegna (lead-time) di un prodotto o servizio dipendono in larga parte da attività che si svolgono al di fuori dei confini aziendali. È sempre più raro che i costi interni incidano per più di un terzo sul totale necessario a portare un prodotto sul mercato. Questo significa che, senza coinvolgere attivamente i fornitori in un’ottica Lean, qualsiasi sforzo di “snellezza” interno all’azienda non potrà mai raggiungere il suo pieno potenziale, limitandosi al massimo a un terzo della strada necessaria.
Molte aziende cercano di controllare i fornitori attraverso una programmazione asfissiante o di ridurre i loro margini con sistemi di preventivazione aggressivi. Tuttavia, queste tattiche raramente portano a miglioramenti significativi nei tempi di consegna e nei costi dei fornitori stessi, semplicemente perché i fornitori potrebbero non avere le competenze o i processi interni per farlo in modo efficiente. Col tempo, messi alle strette, potrebbero cercare altre opportunità, portando alla perdita di partner preziosi.
Ecco perché il sesto principio diventa fondamentale: per raggiungere una vera efficienza complessiva, è necessario coinvolgere i fornitori e aiutarli a intraprendere essi stessi i passi del pensiero Lean. Questo implica trasformare la relazione fornitore-azienda da una di mero acquisto a una di vera partnership.
Lo sviluppo fornitori in chiave Lean non è un compito facile, richiede un impegno significativo e la capacità di interagire con realtà esterne complesse, dove il potere decisionale è condiviso. Tuttavia, è un progetto che, se ben gestito, porta a benefici enormi:
Lo sviluppo fornitori è un progetto “robusto” (o “tosto”) perché implica intervenire e interagire con realtà aziendali diverse dalla propria. Il potere di decisione è più limitato, e le persone incaricate di seguirlo devono essere particolarmente capaci e resilienti. Richiede non solo competenze tecniche, ma anche forti abilità relazionali e negoziali.
Tuttavia, questo progetto può e deve essere considerato la naturale evoluzione di un percorso di ristrutturazione della produzione iniziato internamente. È la fase finale di un più vasto progetto di riorganizzazione aziendale impostato secondo i principi del Lean Thinking. È qui che l’efficienza non è più confinata tra le mura aziendali, ma si estende all’intero ecosistema della supply chain, creando una rete interconnessa di processi efficienti.
Il principio dello sviluppo fornitori è l’anello mancante per una trasformazione Lean completa e duratura. Riconoscendo che gran parte del valore e dei costi risiede al di fuori dei propri confini, le aziende più lungimiranti comprendono che il successo della loro strategia Lean passa inevitabilmente attraverso l’estensione dei suoi principi ai loro partner chiave. Solo così è possibile creare una vera lean supply chain che sia agile, efficiente e in grado di rispondere in modo ottimale alle esigenze del mercato, consolidando la competitività e la sostenibilità dell’intera catena del valore.