MUDA è una parola giapponese che vuol dire spreco e in italiano suona come un grido d’allarme!
Così almeno dovrebbero percepirlo gli imprenditori, i dirigenti, i responsabili delle organizzazioni ed in genere gli uomini d’azienda.
Qualsiasi attività umana che assorbe risorse e non crea valore è spreco, è muda:
Come si vede, muda è molto di più di un inconveniente; gli uomini d’azienda dovrebbero temerlo come il diavolo teme l’acqua santa … e purtroppo non è così perché gli esempi di sprechi che abbiamo citato sopra non solo sono comuni nelle organizzazioni e vengono tollerati come una cosa normale, ma spesso non vengono nemmeno visti! E per questo la prima cosa che insegna la teoria snella è imparare a vedere, imparare a vedere gli sprechi per eliminarli e produrre di più con un minor consumo di risorse (meno sforzi umani, meno equipaggiamenti, ecc. …). Il punto di partenza è quindi la caccia allo spreco ed il pensiero snello comincia a delinearsi come rimedio contro lo spreco partendo dall’identificazione di ciò che vale, che è utile, che va prodotto, allineando le attività che creano valore nella giusta sequenza, mettendole in atto senza interruzioni quando il cliente le richiede ed imparan-do ad eseguirle in modo sempre più efficace. In questi concetti ci sono già tutti i 5 principi lean: l’identificazione di ciò che vale (“value”), allineare le attività che creano valore nella giusta sequenza – identificazione del flusso di valore (value stream), metterle in atto senza interruzioni (flow) fare scorrere il flusso quando il cliente lo richiede “flusso tirato” (pull), imparare ad eseguirle in maniera sempre più efficace – miglioramento continuo (“perfection”).